sabato 8 giugno 2013

Nuove Fantasie Erotiche

I giorni successivi furono un susseguirsi di domande.
Perché sentivo curiosità nei confronti di un ragazzo estraneo? Perché quella mail mi aveva eccitato così tanto?
A volte scopriamo che i nostri gusti e le nostre piccole perversioni, cambiano e si evolvono.
L’avete mai notato? Da un giorno all’altro ci si rende conto che a letto eccitano cose nuove, magari piccole cose che però fanno la differenza.
Come con mio marito Gabriele.
Ultimamente c’è una cosa che mi eccita tanto. A volte, quando andiamo a dormire, aspetto che lui si addormenti e mi avvicino.
Incastro i piedini tra le sue gambe e inarco la schiena in avanti. Così facendo, regalo al mio culetto, la sensazione calda del suo cazzo.  Lo sento crescere lentamente, mentre mi muovo contro di lui.
In queste situazioni sto attenta a non svegliarlo. Adoro, avere il suo cazzo tutto per me. Farci quello che voglio, mentre lui dorme.  E dunque lo sfioro delicatamente, e quando lo sento eccitato, mi piace spingere il culetto ancora di più contro la sua asta.
A volte alzo la vesta e mi avvicino a lui. Stringo il culetto contro la forma del suo uccello, disegnato dallo slip. Una sensazione magnifica.
Il tessuto delle sue mutande è caldo, lo percepisco sulla pelle, tra le natiche che muovo, indirizzando il suo membro verso il mio buco.
Vorrei levarglielo dalle mutande, ma so che lo sveglierei, così continuo a muovermi sulle sue mutande, immaginandomelo dentro.
In quei momenti mi sento porcellina, perché mi allontano per qualche secondo, giusto il tempo di notare l’assenza di qualcosa tra le mie natiche.  Lo percepisco, sento la mancanza del suo cazzo. E allora mi avvicino nuovamente e ci rigioco. Lo stringo ancora un po’. Lo faccio mio.
Anche in questi momenti di “assenza” Gabriele è eccitante. Perché è il mio uomo, grosso e massiccio, abbandonato a sua moglie.
In un certo senso, la sua vulnerabilità mi eccita. Come mi eccita il suo odore. Capita che in questi momenti, gli metta una mano dentro lo slip e la lasci li. Non ci faccio nulla, non lo masturbo.
Semplicemente sento il calore di mio marito nella mano, e quando la levo, la avvicino a me, annusandola e leccandola. L’odore e il sapore del suo cazzo, rubato in quelle notti, sono un’altra cosa che in passato non avevo mai vissuto.
Forse è questo, forse la nostra sfera sessuale si evolve, perché siamo noi a scoprire.
Siamo noi, che godiamo di cose che prima non avevamo pensato, di cose, che non conoscevamo.
Come per il momento che desiderai un rapporto anale con mio marito.
Prima di quel momento, forse non ero io a non volerlo. Ma semplicemente, non l’avevo scoperto nel modo giusto.
 Semplicemente la lingua di Gabriele, non aveva osato arrivare, dove invece era arrivata quella di Andrea, suo figlio.
Quando Andrea, mi leccò per la prima volta in bagno, non solo si  prese i miei umori.
Ma regalò a sua madre una nuova sensazione, un nuovo modo di pensare e vivere il sesso anale.
L’abbandono che mi provocò la sua lingua, fu la porta per il cazzo di suo padre. Fu una nuova scoperta e un nuovo piacere per sua madre.
L’amore che provo per mio figlio è enorme, lui ha fatto tanto per me, ed io sono orgogliosa di avercelo accanto.
Per questo mi sento ancora di più colpevole per i due mesi appena trascorsi. Due mesi dove non solo ho tradito i miei due uomini, ma li ho usati volontariamente per godere e far godere quello sconosciuto.
Un senso di colpa che mi porto dietro e che cercherò di espiare, servendo con maggiore amore e devozione i miei due uomini.

Lilli

Questo racconto fa parte di una storia a puntate dal titolo: Il diario di Lilli.
Il diario è in continuo aggiornamento, ma se volessi leggerlo questo è l'indirizzo: CLICCA QUI

Se invece volessi scrivermi, mandarmi le tue impressioni, parlarmi della tua eccitazione, questa è la mia e-mail:  lillidori70@gmail.com



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